La monumentale Sinagoga di via San Francesco, una delle più grandi d’Europa; le vie del “ghetto“con le sue botteghe antiquarie dietro Piazza Unità; il museo della Comunità ebraica "Carlo e Vera Wagner" inerpicato sull’erta di via del Monte, cantata dal poeta Umberto Saba; la Risiera di San Sabba a imperitura memoria dell’orrore nazista; il cimitero.
Sono questi gli snodi principali, quelli più conosciuti, degli itinerari ebraici di Trieste.
Il percorso alla scoperta della storia e delle tradizioni dell’ebraismo locale include però una serie di ulteriori tappe, forse meno note ma altrettanto suggestive:
- La Corte Trauner, nei pressi dell’Arco di Riccardo, sede in cui in origine doveva sorgere il ghetto;
- Il Civico Museo Morpurgo in via Imbriani 5, esempio di casa borghese di fine Ottocento, dimora dei fratelli Carlo Marco e Giacomo Morpurgo de Nilma;
- Il Caffè San Marco, dai primi del Novecento punto di ritrovo d’intellettuali e artisti;
- La Libreria Antiquaria Umberto Saba, in via San Nicolò 30, rilevata dal poeta dopo la Prima guerra mondiale;
- Palazzo Hierschel de Minerbi in corso Italia 9, edificato nel 1833 da un ricco commerciante;
- Palazzo Treves tra Corso Italia e Via San Nicolò affacciato su via Dante;
- Palazzo Terni, in via Dante, tra via San Nicolò e via Mazzini;
- Casa Polacco all’angolo tra Corso Italia e via Imbriani;
- Case Schott, grossi commercianti di lane, una in via Roma 20 e l’altra in via Ruggero Manna 1
- Palazzo Carciotti, di fronte al mare, costruito dall’omonima famiglia greca, ospitò alla fine del Settecento un oratorio privato di rito sefardita voluto dai fratelli Camondo e fu in seguito la prima sede delle Assicurazioni Generali;
- Palazzo Hierschel, imponente edificio neoclassico affacciato sul Canal Grande;
- Palazzo Morpurgo, residenza di Giuseppe de Morpurgo, che oggi ospita la Biblioteca Statale in Largo Papa Giovanni;
- Palazzo Vivante, appartenuto al barone Fortunato Vivante, sempre in Largo Papa Giovanni.